Codice destinatario o pec? Cosa indicare nella fattura elettronica.

Una delle preoccupazioni riguardo alla emissione della fattura elettronica è essere sicuri che il destinatario (cliente) le riceva. Perchè ciò avvenga è necessario inserire all'interno delle fatture elettroniche le informazioni necessarie affinche il Sistema di Interscambio (SdI) possa correttamente recapitarle.

A tal riguardo molte sono le richieste di chiarimenti che riceviamo: di seguito troverete la descrizione di tutti i casi in cui ci potremmo trovare quando dovremo emettere una fattura elettronica.

Quindi, quando a Gennaio ci troveremo ad emettere la fattura ci troveremo in una di queste situazioni:

1. Il cliente ci comunica il codice identificativo a 7 caratteri. 

​Questo, di norma, è il codice dell'intermediario che il nostro cliente ha scelto; le aziende "normali" non si accreditano presso lo SDI per la trasmissione via FTP perché è una procedura complicata e costosa. In questo caso indicheremo questo codice in fattura, oltre ovviamente ai dati del cliente.

2. Il cliente ci comunica la PEC.

In questo caso vuol dire che ha scelto la propria PEC per ricevere le fatture. In questo caso metteremo 7 zeri (0000000) nel campo per il codice identificativo e l'indirizzo PEC indicato nell'apposito campo. La pec può anche essere quella dell'intermediario che si e è scelto (è altrettanto degna quanto il codice a 7 caratteri).

3. Il cliente ha registrato il proprio indirizzo telematico

Questa procedura viene svolta presso il portale fatture e corrispettivi dell'agenzia delle entrate inserendo li o il codice a 7 caratteri o la pec; in questo caso qualunque cosa noi (cioè il fornitore) scriveremo nella fattura questa verrà comunque recapitata all'indirizzo registrato. In questo caso la cosa più semplice che un cliente possa fare è quindi dire ai fornitori: metti pure 7 zeri (codice che identifica il cassetto fiscale del cliente) perché tanto ho registrato il mio indirizzo telematico e la fattura arriva dove ho deciso io, (e quindi non rimane nel mio cassetto fiscale ma mi verrà recapitata all'indirizzo registrato). 

4. Il cliente non ha registrato il proprio indirizzo telematico, non dispone di un codice e non si ricorda la PEC.

In questo caso il fornitore emetterà la fattura indicando i 7 zeri e questa verrà recapitata nel cassetto fiscale del cliente che potrà però registrarla e scaricare l'iva ad essa relativa solo nel momento in cui entrerà nel cassetto medesimo e ne prenderà visione: non si può scaricare la fattura di cortesia che eventualmente il fornitore ha stampato in quanto questa NON è una fattura. In questo caso è fatto obbligo al fornitore di notificare al cliente che ha una fattura nel cassetto fiscale inviandogli una copia analogica di cortesi mediante la posta elettronica tradizionale o tramite posta ordinaria (quella con il francobollo per intenderci).

5. Il cliente è un privato che ha però bisogno della fattura.

In questo caso è nel suo diritto ricevere fatture anche in formato cartaceo, quindi chi emette la fattura dovrà emettere sia la copia elettronica (perché lui è invece obbligato per legge) che quella cartacea perché per il suo cliente in questo caso è assolutamente valida essendo un privato cittadino. In ogni caso una copia della fattura elettronica verrà recapitata anche nel cassetto fiscale del cliente privato.

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